Oziofobia, anche questa è una paura diffusa: di cosa si tratta?

Di che cosa parliamo quando indichiamo il termine oziofobia? Ebbene è una paura davvero molto diffusa.

Si tratta davvero di una delle paure più bizzarre che possano esistere, ma forse in pochi hanno capito di che cosa stiamo parlando, l’oziofobia è il relax dovuto al dolce far niente: nonostante questo dovrebbe essere il desiderio di tutte le persone specialmente nel periodo legato alle vacanze.

Oziofobia
Oziofobia, Notizie.com

“Essere liberi dalla routine lavorativa, con l’agenda vuota e finalmente del tempo da dedicare alle proprie attività preferite, o anche a nessuna attività, può trasformarsi in occasione di nervosismo e di ansia” questa è la spiegazione perfetta riportata da Tgcom 24, il fenomeno in questione è quello della oziofobia.

Insomma il problema nasce proprio dalla volontà di sentirsi sempre impegnati, considerando questo l’unico modo per potere stare sempre bene anche nei momenti in cui in realtà si dovrebbe riposare: quindi per capirci ancora meglio, il tempo libero fa davvero paura.

Oziofobia, il tempo libero fa davvero troppa paura

Quindi, l’oziofobia è il tempo libero che fa paura, proprio come si capisce dal nome stesso è la paura stessa di non riuscire a fare mai nulla, un vero e proprio fastidio che pare sentirsi proprio nel momento in cui siamo in vacanza, anche se si tratta di un tempo breve.

Oziofobia, Notizie.com

Pare che la decisione di interrompere le normali attività di lavoro possa essere visto come un vero e proprio ostacolo per il raggiungimento dei normali obiettivi, considerando quel tempo vuoto come qualcosa che prima o poi deve essere per forza recuperato, per stare davvero bene con se stessi. Il fatto quindi di non riuscire a pianificare nessun tipo di attività porta ansia, senso di colpa e nervosismo.

Questo fenomeno è stato anche studiato all’Harvard Business Review da tre ricercatori Silvia Bellezza della Columbia University, Neeru Paharia della Georgetown e Anat Keinandell’Harvard Business School: “I partecipanti allo studio sono stati invitati a giudicare lo status di un personaggio immaginario, trentacinquenne, chiamato Jeff e descritto prima con la frase: “Jeff lavora per molte ore e la sua agenda è sempre piena”, quindi come: “Jeff non lavora e ha molto tempo libero a disposizione”. Da questo studio è venuto fuori il pensiero di come una persona sempre impegnata sia percepita  come appartenente ad un condizione superiore anche dal punto di vista della società: “Più crediamo che qualcuno abbia maggiori opportunità di successo se lavora duramente, più tendiamo a pensare che le persone che lascino da parte il loro tempo libero e lavorino tutto il tempo possano raggiungere standard superiori”.

La verità è che anche avere del tempo per oziare è molto importante, il nostro organismo ha cosi modo di ripararsi e di compensare la fatica che si fa in una condizione normale. E’ un compito davvero prezioso.

Gestione cookie