Cresce il numero di senza tetto nella città di Milano del 20%: l’allarme non è davvero da prendere sotto gamba.
Si tratta di un allarme che è da considerarsi davvero molto preoccupante e che ha a che fare con dei dati che coinvolgono tanto per cominciare la città di Milano, in cui il numero dei senza tetto è aumentata del 20%.
Ad avere parlato di questo particolare è stato Alberto Sinigallia, milanese, presidente del Progetto Arca che nell’ultimo anno ha dato aiuto a 25mila persone servendo oltre due milioni e mezzo di pasti, conosce bene la Stazione Centrale. Nella sua intervista per Agi.it ammette: “che così com’è ora l’ha vista raramente non per una questione di sicurezza però, come suggerirebbero recenti episodi di cronaca tra cui la violenza sessuale denunciata da una donna marocchina, ma per il numero di persone che non hanno un tetto e che ci vivono. Secondo le stime nostre e di altri osservatori, l’aumento dei senza dimora dopo la pandemia a Milano è stato del 20 per cento. Le cause sono tante: sfratti, povertà, la forbice sociale che si allarga in città, le separazioni aumentate col Covid. Se poi dovesse essere abolita dal governo la protezione speciale per i migranti si aprirebbero le porte dei Cas, i Centri di accoglienza straordinaria, e moltissimi altri disperati finirebbero in stazione”.
Insomma davvero qualcosa di mai successo prima che potrebbe portare la città italiana a diventare come San Francisco dove ci sono i ghetti per chi non ha una casa: ma approfondiamo il discorso.
Senza tetto: “Milano rischia di diventare come San Francisco”
“Non siamo ancora come a San Francisco dove ci sono dei ghetti per chi non ha una casa, ma già adesso la geografia di Milano è punteggiata da diversi luoghi dove si concentrano i clochard, spesso individuabili per etnia” conferma ancora il Presidente Sinigallia.
Un dato che lo preoccupa molto, ma che allo stesso tempo lo fa sottolineare come la presenza di senza tetto, non voglia per forza dire che ci sia la presenza anche di delinquenza.
“Ci possono essere molte ragioni per cui si finisce in strada ma la nostra esperienza dimostra che ci sono molte persone che non hanno la forza di rialzarsi ma tante altre invece sì come dimostrano 127 uomini e donne che col nostro aiuto hanno trovato casa e lavoro l’anno scorso” ha poi confermato sempre per Agi.it.
Ma non finisce qua, il problema di cui tenere conto ha anche a che fare con i problemi psichiatrici delle persone e la maggioranza delle persone che si trovano nella stazione che ormai pare essere diventata una piazza di spaccio di crac e droghe di ogni genere: “Sostanze che danneggiano in modo irreversibile il cervello e utilizzate anche dai minori non accompagnati accolti da strutture che ormai straripano. Questa è una vera vera emergenza, è molto facile che questi ragazzi finiscano nella criminalità se non interveniamo prima che si cronicizzino”.