Tre figli con tre dipendenti ma non li riconosce: va a processo

Finisce a processo un imprenditore che in quasi un anno ha messo incinte tre dipendenti e poi non ha riconosciuto i figli.

Potrà sembrare una storia quasi da film e invece è successo per davvero, un imprenditore di trentadue anni ha messo incinte nell’arco di quasi un anno tre collaboratrici diverse, una dopo l’altra e poi è finito in tribunale perchè non ha voluto riconoscere la paternità dei figli.

Imprenditore mette incinte tre dipendenti e finisce a processo
Gravidanza Notizie.com

Ad avere rivelato l’incredibile storia è stata la Repubblica, il processo che riguarda il giovane imprenditore avrà inizio a Cassino, il 21 Settembre e lo vedrà davvero come unico protagonista.

Il giovane viene da Sora, una cittadina in provincia di Frosinone nel Lazio e dopo quello che è successo, dovrà comparire in Tribunale per il riconoscimento della paternità del primo figlio nato. Ma entriamo nel dettaglio.

Imprenditore mette incinte tre dipendenti e finisce a processo

Insomma è successo per davvero, a Cassino, il prossimo 21 Settembre comincerà il processo contro il giovane imprenditore che dopo avere messo incinte tre dipendenti nel giro di quasi un anno, non aveva nessuna intenzione di riconoscere la propria paternità.

Gravidanza, Notizie.com

Cosi come riporta il Corriere, si tratta di una società che collabora con la Asl di Frosinone e ha trenta dipendenti dislocati su tre postazioni: ad Atina, Roma e Campoli. A gestirla Mario S., di 32 anni, è proprio lui la persona che ha avviato le tre relazioni in sequenza: la prima dipendente è rimasta incinta ma è stata lasciata dopo pochi mesi per una seconda, anche lei dipendente dell’imprenditore, e anche lei rimasta incinta. I due bambini, figli di due madri diverse, sono nati a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, tra gennaio e giugno.

Ebbene, l’imprenditore non ha voluto sentire ragioni e in nessun modo ha voluto riconoscere la paternità dei tre figli e non ha voluto nemmeno sottoporsi al test del Dna e ne dare il suo contributo per gli alimenti, ma come se non bastasse nel frattempo si era anche legato ad una terza dipendente, il cui figlio nascerà a Ottobre.

“Nel frattempo la donna della sua prima relazione, si è rivolta al tribunale per vedere riconosciuti di diritti del figlio, il riconoscimento della paternità e si è rivolta anche alle altre due donne: “State attente, non lasciatevi prendere in giro”. Anche loro dovrebbero Le altre due dovrebbero fare a breve lo stesso” cosi conclude infine l’articolare presente sempre sul Corriere.

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