Anoressia, la causa coinvolge anche l’intestino

Non è un problema da sottovalutare quello dell’anoressia che potrebbe avere un collegamento anche sul funzionamento dell’intestino.

Forse non tutti lo sanno ma si dice che tra intestino e cervello ci sia un asse di collegamento diretto e anche per questo chi soffre di anoressia pare avere un microbiota meno abbondante di altre persone, ovvero: “l’insieme dei microrganismi (un trilione), batteri e microbi, che popolano il tratto gastro-intestinale e che influiscono sulla salute digestiva e sul sistema immunitario”.

Anoressia
Anoressia, Notizie.com

Ad avere studiato questa particolarità sono stati i ricercatori dell’University of South Carolina Health Care che poi hanno pubblicato la ricerca sul Psychosomatic Medicine analizzando, cosi come si legge sul Messaggero, tanto e diverso tessuto intestinale su chi soffre di questo problema e arrivando alla conclusione che il tutto può essere associato ad alcuni sintomi psicologici che spesso accompagnano il disturbo alimentare, come ansia e depressione.

Noi non siamo in grado di dire che lo squilibrio nei batteri intestinali causi i sintomi dell’anoressia, ma può essere che la radicale limitazione del cibo che è al centro dell’anoressia possa cambiare la composizione del microbiota. E questi cambiamenti potrebbero contribuire all’ansia, alla depressione e all’ulteriore perdita dipeso degli anoressici. Si creerebbe così un circolo vizioso. Vogliamo scoprire se alterando il loro microbiota possiamo aiutarli nella stabilizzazione del peso e dell’umore” queste alcune delle loro parole.

Anoressia, il microbiota migliora mangiando: lo dice la scienza

Quindi non ci sta più nessun dubbio sul fatto che il problema dell’anoressia sia legato in modo dissolubile al nostro cervello e poi anche al nostro intestino, ma per capirci ancora qualche cosa in più i ricercatori hanno portato avanti uno studio su 16 donne anoressiche.

Anoressia, Notizie.com

E fin da subito si sono resi conto che nel momento della malattia al loro interno avevano trovato diversi tipi di microrganismi e poi dopo essere uscite dall’ospedale una netta diversità, anche se ancora presente rispetto all’organismo delle donne sane. Ovviamente in corrispondenza a cambiare era anche il tono del loro umore delle pazienti che con il cambiamento era migliorato specie per quanto riguarda l’ansia e lo stress.

“L’intestino produce dei mediatori chimici che hanno i recettori sul sistema nervoso, quindi vengono recepiti dal cervello. La serotonina, per esempio, è un neurotrasmettitore coinvolto con la depressione ed è prodotto anche dall’intestino. Nella pancia si dice da diverse parti abita un secondo cervello che funziona. E a questo sembrerebbero alludere, inconsapevolmente, espressioni popolari tipo “me lo sento con la pancia”, “le migliori decisioni le prendo di pancia” queste infine le conclusioni.

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