Uno degli attori più apprezzati d’Italia ammette di non sentirsi più al top della forma: i racconti in occasione dell’uscita del suo libro
Partecipa al Grande Fratello nel 2003 e da qual momento si afferma in tv: Luca Argentero, il ‘doc’ per eccellenza delle fiction, si è raccontato al Corriere della Sera in occasione dell’uscita del suo romanzo Disdici tutti i miei impegni (Mondadori): “Mi sono divertito a disegnare un personaggio completamente diverso da me. Anche perché non mi dispiacerebbe farne una serie televisiva e magari firmare la regia”, dice.
E con l’occasione parla anche della sua vita attuale: “Mi sento un rottame. Ho la testa ormai grigia, la pancia, le rughe“. E poi parla del periodo in cui “studiava Economia e si pagava le tasse lavorando in un bar discoteca e facendo le sei del mattino praticamente sei giorni su sette…”, aggiunge: “Ora non mi metterei qui a spiegare minuziosamente che cosa si assume o con chi si trascorrono le notti, però possiamo dire che sono stato un giovane come tanti altri, purtroppo. Oggi che sono un marito, padre di due figli e (credo) un uomo responsabile, sono convinto che tanti che arrivano a quarant’anni possano dirsi dei sopravvissuti. Tra amori facili, sigarette e alcol, ci si sfascia quasi senza accorgersene. Io ho persino smesso di fumare”.
Luca Argentero torna poi agli inizi e per lui tutto cominciò con il Grande Fratello: “Sono passati tanti anni, lo feci per soldi. Calcolai che se avessi vinto la cifra in palio avrei potuto riposarmi un poco e decidere che cosa fare del mio futuro, visto che mi ero appena laureato. Anche adesso faccio calcoli. Ho scritto il libro perché mi piacerebbe lavorare intensamente ancora per qualche anno, guadagnare abbastanza per vivere bene e far vivere bene la mia famiglia e poi vorrei andare in pensione a 55 anni. Viaggiare con mia moglie, riposarmi, leggere e scrivere libri e sceneggiature. Ogni tanto, poi, fare un film che mi piace ma solo per il gusto di farlo. Non ha senso andare in pensione tardi”.
“Sono ossessionato dal tempo. Dal tempo che passa – aggiunge-, perché davvero sento di diventare vecchio, non scherzo. Dal tempo che non mi basta, perché io vorrei vivere tanto, tantissimo con Cristina e con i miei figli. Dal tempo che deve ancora venire, perché vorrei proteggere Nina e Noè dalle cose brutte che incontreranno. Dal tempo vissuto male, perché mi fa incazzare chi butta via il tempo. Dal tempo da dedicare anche a me stesso, perché lavorare in serie lunghe come Doc vuol dire sapere che per sei o sette mesi non puoi fare programmi. Ecco perché Cristina è importante nella mia vita, conosce questo lato del mio carattere e lo rispetta“.
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